Come Lavoro
Quando una persona mi chiama e si presenta in studio non è mai facile: non ci conosciamo, ci sono mille dubbi e perplessità, “ma cosa devo dire?”, “ quanto mi chiederà in termini economici?”, “ma quanto dovrò scavare?” sono tra le domande che più spesso mi vengono poste.
Facciamo un passo indietro.
Io credo fortemente che il primo step sia trovarsi bene ‘a pelle’, poiché questo porta nel tempo ad avere fiducia e sentirsi sicuri di potersi aprire e raccontare cosa fa stare così male.
Per questo il miglior modo di sapere chi sono e soprattutto come lavoro è incontrarmi anche per un colloquio conoscitivo.
In primo colloquio io propongo il più delle volte una ‘Consultazione‘ ossia una serie di colloqui che nella mia pratica clinica ho visto variare tra i 4 e gli 8, in cui cerchiamo di capire cosa sta succedendo e diamo una sorta di cornice ai sintomi e alla storia di vita e a tutto quanto sta accadendo nella quotidianità di chi ho di fronte. Questo significa comprendere il malessere che può manifestarsi in ansia, attacchi di panico, angoscia, fobie, rimuginii di pensieri, scoppi di rabbia, fatica a mangiare, dormire, stare con gli altri, sentirsi soli anche in mezzo alle persone, avere mali fisici per cui gli esami medici escludono una correlazione organica, tra i più comuni ad esempio il mal di testa, di pancia, schiena, braccia, stanchezza che spesso sono più da mettere in relazione alla tensione e allo stress che si sta vivendo e che il corpo manifesta prima che riusciamo a dirlo con le parole. Ma non ci sono solo i ‘dolori’.
Io credo che sia sempre importante vedere e valorizzare quello che c’è: risorse, capacità, punti di forza di ognuno di noi e la consultazione ci permette di vedere quali strumenti abbiamo già a disposizione e quali poter sviluppare per gestire tutto il carico di fatica emotiva e fisica a cui si è sottoposti e che sta rendendo la quotidianità davvero difficile.
Al termine della consultazione avviene quella che si definisce ‘Restituzione‘: un colloquio in cui mettiamo insieme quanto costruito e compreso fino a quel momento. A questo punto può accadere che la persona si senta soddisfatta e si decida che quanto fatto è sufficiente, oppure che si decida per un percorso lavorando su quanto emerso.
In questo caso si apre quella che si chiama ‘Psicoterapia‘, cioè un percorso dove si lavora su quanto deciso insieme fino a che la persona sente di aver sciolto alcuni nodi e si sente in grado di ripartire in sicurezza con le proprie forze.
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PSICOLOGO DAVIDE DALÒ
Psicologo – Psicoterapeuta
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Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 03/13236
LUN-VEN: 9.00 – 20.00